lunedì 9 novembre 2009

Autobahn


Era da circa un'ora che viaggiava e stava diventando sempre piu' difficile
distinguere cosa avesse davanti a sè, lungo il percorso.

Il tergicristalli sembrava fermo anche se messo alla velocità massima,
l'aria condizionata quasi inutile per riuscire a togliere l'umidita' interna.

Pensò che era la serata dove tutto sembrava opporsi, con una pioggia così fitta,
così densa che quasi ne sentiva ogni goccia sul viso.

Ma doveva essere solo un' impressione. L'auto non era una cabrio ed in ogni caso
sarebbe stato da incoscienti viaggiare senza riparo.

Rallentò quel tanto da avere una sensazione di maggiore sicurezza, o meglio,
di minore paura.

Non era il caso di fermarsi, non si riusciva a veder bene la carreggiata,
figuriamoci l' eventuale uscita per un' area di sosta.

Strinse i denti e si fece forza per proseguire.

Per provare a vedere meglio passò un fazzoletto sui vetri, ma senza l'effetto sperato.

Non poteva correre come al solito, quindi calcolò a mente che avrebbe impiegato una mezz'ora buona prima di poter arrivare.

Guardò velocemente in direzione del telefonino e ne accese il display che presto rese nota
la mancanza di segnale.

Proprio una situazione da dimenticare.

Non potendo avvertire nessuno nè avere il conforto di una voce decise di
affidarsi allo stereo per una compagnia se non altro musicale.

Fuori il buio continuava a prendere il sopravvento ed il cielo invisibile sembrava avesse deciso
di non risparmiare con le precipitazioni.

Finalmente arrivò a destinazione.
Spense il motore. Silenzio totale.

Aprì lo sportello e la luce abbagliante del sole colpì i suoi occhi.

Nessun commento: