venerdì 30 ottobre 2009

Opportunità



Avrei potuto decidere per
un percorso diverso
un altro lavoro
altre amicizie
una compagna di vita alternativa.

Avrei potuto fare scelte differenti
vivere in un altro posto
comprare altri oggetti
avere altre aspettative
reagire in modo opposto.

Ognuno di noi, nel corso del tempo, si trova ogni giorno di fronte a molti bivi.

Generalmente se ne può scegliere uno solo.
In ogni caso se ne troverà ben presto un altro.

Una sola vita e milioni di combinazioni.

Situazione nota a tutti.

Quante volte si pensa "Se avessi agito diversamente ..."

Ma nessuno potrà mai sapere l'itinerario dell' universo parallelo.

Tra l'altro si nasce inesperti e si ha troppo poco tempo per apprendere.

Forse aveva ragione la nonna di una persona che conosco quando diceva
"Non voglio morire per vedere come va a finire".

domenica 25 ottobre 2009

Dimissioni


In GERMANIA quest' anno si e' dimesso il ministro dell' Economia, Glos, facendo appello alla sua eta' : 65 anni.
(In Italia a 65 anni in politica sei ancora considerato un pischello ...)

In INGHILTERRA sempre quest' anno la ministra dell' Interno si e' dimessa dopo lo scandalo dei rimborsi per la casa della sorella e dei film porno acquistati dal marito con i soldi dei contribuenti.
(Una dilettante in confronto a chi penso io ...)

In FINLANDIA lo scorso anno il ministro degli Esteri si e' dimesso per le rivelazioni di una spogliarellista che aveva resa nota la notizia di aver ricevuto da lui una notevole quantita' di SMS a sfondo sessuale.
(Sms, NON rapporti a pagamento, ne' appuntamenti con l'auto di scorta o del ministero, oppure feste in villa ...)

In DANIMARCA, sempre lo scorso anno, un parlamentare socialdemocratico ha confessato pubblicamente di aver avuto un rapporto sessuale con una ragazza di 15 anni.
Nonostante la legge danese non lo reputi un reato purche' la ragazza ne sia ovviamente consenziente, il fatto e' stato considerato dal parlamentare stesso 'condotta moralmente inappropriata'.
('Condotta morale' ... )

In SVEZIA nel 2006 la ministra della Cultura si e' dimessa dopo che la stampa svedese aveva pubblicato la notizia che lei non pagava da anni il canone TV.
(Mi sento male dalle risate ...)

Ma siamo sicuri che l' ITALIA (compreso Parlamento e Regione Lazio) sia veramente parte dell' EUROPA ?!

sabato 24 ottobre 2009

Il passaggio del tempo


Ogni tanto ripasso nel quartiere dove ho trascorso piu' di meta' della mia vita.

Fa un certo effetto rivedere l' edicolante della vicina piazza che oramai ha i capelli
completamente argentati, il falegname che creo' i mobili per la mia cameretta
e che ancora continua a lavorare, il salumiere dove andavo a fare la spesa quando vivevo ancora dai miei ...

Ma piu' di tutti mi e' sembrato incredibile rivedere il Deo, mio compagno delle medie,
cosi' chiamato per un gioco sul suo cognome.

Vive poco lontano dalla casa dei suoi, si vede che ha preferito 'non tagliare le radici'.

Ora e' un uomo maturo, severo, lo si vede da come riprende il bambino che cammina con lui,
non so se un figlio avuto tardi o un nipote.

L'ultimo ricordo che ho di lui, prima della versione edulcorata, risale proprio ai tempi
della scuola.

Eravamo usciti per ultimi, e non ricordo cosa volevamo organizzare per il pomeriggio.

Sicuramente nulla che riguardasse lo studio, Deo non era amante dei compiti a casa.

Forse due calci al pallone in villa, oppure una festicciola, chissa' ...

Di sicuro volevamo che partecipasse anche un nostro compagno che nel frattempo era gia' dall' altro capo della strada, saranno stati almeno cinquanta metri.

Iniziammo a chiamarlo, ma c'era troppa distanza e per quanto urlassimo si voltavano tutti tranne l'interessato.

Non sapevo delle capacita' 'interiori' di Deo. Ne venni informato quando scelse di farsi sentire
con un rutto di tale potenza che il nostro compagno finalmente capi' che qualcuno lo cercava.

Altro che il 'Wyoming' del film Ovosodo.

E ora riprende il bambino per come si comporta.

Che cambiamento ...

venerdì 23 ottobre 2009

Dubbio ...


A volte mi guardo allo specchio e vedo un altro.

A volte parlo a voce alta e sento un altro.

Delle due l'una ...

O sono matto o sono un altro ...

giovedì 22 ottobre 2009

Senza titolo


La sensazione di qualcosa di strano ...

Un mix di ricordi, sentimenti, conversazioni piu' o meno recenti,
stati d'animo, riflessioni e tentativi spesso inutili di lasciarsi andare.

Il tutto nasce dal rendersi conto, piuttosto consciamente, che si arriva
ad un punto della propria esistenza dove il rischio e' la sola alternativa al non vivere.

Si passa molto tempo a fare progetti, a sognare, a immaginarsi un futuro non troppo distante,
o almeno questa e' una caratteristica che mi ha contraddistinto fino a qualche tempo fa.

Ho avuto in casa l'esempio di chi metteva da parte libri da leggere, cd da ascoltare,
fotografie da sistemare ... il tutto quando finalmente fosse arrivata la pensione.

E la stessa persona non ha potuto godersi neanche due anni di meritato riposo.

Da allora ho provato a cambiare il mio modo di vedere il 'cosa fare da grande'
ma ho sempre avuto paura che il mutamento mi avrebbe portato ad un vivere alla giornata
che non mi apparteneva.

Poi ho avuto piu' di un'occasione per capire che per quanto ci si impegni a percorrere
una via di nostro gradimento ci sara' sempre una deviazione non prevista, non voluta,
non riportata su nessuna mappa fisica o mentale.

Ho alternato periodi di chiusura in me stesso a momenti di gioco col destino,
scoprendo, come era facile aspettarsi, che non essendo su un'isola deserta
ogni tipo di 'divertimento' finisce per riguardare il parco giochi di qualcun'altro.

E ora sono qui, frastornato da altalene, faccia triste nei momenti negativi
e felicemente dubbiosa negli sprazzi di luce.

Davanti ad un teatro, senza sapere ancora se ho un biglietto da spettatore
o se posso salire e fare finalmente la mia parte.

Nell' attesa chiudo gli occhi ... pensando che sarebbe ora ...

mercoledì 21 ottobre 2009

Free Thinking Oct 2009


Comincio ad avere un'opinione diversa sull' ingegneria genetica.

Per i cataclismi c'e' ancora ben poco da fare anche se molto da evitare.

Per i revisionismi una buona difesa e' la memoria.

Per i fanatismi c'e' l'intelligenza da contrapporre.

Per gli inestetismi ci sono prodotti in farmacia, medicine alternative, chirurgia plastica oppure una maggiore attenzione alla alimentazione.

Per i gargarismi c'e' sempre qualche prodotto idoneo oppure il vecchio sistema sale e limone.

Ma per gli isterismi periodici o genetici servirebbe qualcosa ... che ancora evidentemente non esiste ...

lunedì 19 ottobre 2009

Dream of flying


Da molto tempo ho un sogno ricorrente.

Piuttosto strano, come puo' essere quando il lasciare andare il cervello ha effetti impensabili.

Sogno di essere capace di volare, e fin qui nulla di originale.

Il particolare e' che non vado troppo in alto.
Mi limito a fluttuare poco sopra la testa di chi non ha questa mia possibilita'.
A volte anche piu' in basso.
In pratica ondeggio a circa due metri, forse per vedere meglio chi mi passa accanto,
forse per altri motivi.

Il tutto va avanti da anni,anche se ho smesso di ricordare i sogni 'sento' che questo continua ...

Saltuariamente, quando mi capita di passare in mezzo ad una folla,
ripenso alle mie fluttuazioni.

Spesso rido ad immaginarmi di sorvolare a bassissima quota un posto dove e' gia' difficoltoso camminare.

Dicono che sognare di volare significhi il voler emergere sugli altri o aver bisogno di un cambiamento.

Nel primo caso direi che, vista l'altezza del volo, sia molto piu' plausibile il bisogno
di vedere gli altri da una prospettiva diversa.

Nel secondo caso direi "Ma no ?! Chi l'avrebbe mai detto ..."

First time



La prima volta che ...

ho parlato : 9 mesi
ho preso l'aereo : 3 anni
ho mostrato interesse per una donna : 3 anni
ho capito che suore e preti non facevano per me : 4 anni
sono andato all' estero : 8 anni
ho letto un libro senza illustrazioni : 9 anni
mi sono interessato alla politica : 10 anni
ho partecipato ad una manifestazione : 14 anni
ho fumato : 14 anni
ho avuto le chiavi di casa : 14 anni
ho visto foto segnaletiche di 'terroristi' : 15 anni
ho avuto un rapporto sessuale completo : 16 anni
ho guidato una macchina : 17 anni
ho avuto la prima delusione sentimentale : 17 anni
sono andato via di casa : 18 anni
ho sentito "devo ritrovare me stessa" : 19 anni

sabato 17 ottobre 2009

Dancing


Risto-lounge.
All' interno casino quasi totale.
Sulla sinistra una festa di adolescenti provvisti di pile nucleari che rendono
il loro urlare continuo oltre che fasdidioso.
Sulla destra una festa di laurea, coppie di ragazzi e ragazze che costituiranno
il nostro futuro ente gestore o classe dirigente che dir si voglia.
In mezzo il nostro tavolo e quello di qualche aficionado, fronte piano bar.
Il cantante e' bravo, indubbiamente, un po' stranito anche lui dal caos proveniente dalla sua destra.
Alza il volume per bypassare il frastuono, e di conseguenza diventiamo sordi.
Riesce comunque a capire cosa dice una bella presenza femminile che lo allietera' per il resto della serata,
e a comprendere i brani che una ragazza chiede con tanto di dedica per il festeggiato.
Quest'ultima non so se per farsi capire usa le parole o si esprime tramite scollatura,
ma tanto l'esecutore comprende, e questo in fondo e' l'importante.
Tra noi quattro parliamo a gesti, provando a decifrare quel poco che ci comunica un cameriere distratto.
Di colpo l'atmosfera cambia, i pargoli ci graziano andando all' esterno, il neolaureato & company
si spostano in una sala attigua e rimane il pubblico da night.
Due tavoli dopo sono occupati da un uomo in compagnia di due donne.
La loro eta' non e' piu' giovanile ma si divertono.
Ad un certo punto lui, cavaliere, inizia un lento con entrambe le dame.
Li guardo mentre ballano, o meglio si muovono trascinando lentamente il passo, ma sono li',
in mezzo al locale, incuranti di eventuali sguardi ridanciani.
E penso alla mia antipatia verso il ballo, che probabilmente dipende dal mio esser 'cresciuto'.
Non avevo neanche quattro anni, mia madre ancora ride quando me lo racconta, anche se allora
il tutto era iniziato con un bello spavento.
Eravamo a passeggio per il centro di Roma, via del Corso, sotto quella che oggi e' la Galleria
dedicata ad Albertone.
Ad un certo punto ne' mio padre ne' mia madre riuscivano a capire dove fossi finito.
Allora ero molto piu' irruento di ora ( ... scherzo :-)
Poi avevano notato un gruppo di persone in cerchio che stavano osservando ...
un bambino che ballava il twist e poi passava a chiedere i soldi.
Mi avevano portato via imbarazzatissimi, e mi ero giustificato dicendo che li raccoglievo
per regalare la pelliccia a mia madre. Pensa un po' ...
Ne e' passata di acqua.
Tra l'altro e' da tempo che sono contrario alle pellicce ...
Ma crescendo non ho avuto piu', o quasi, quella sfacciataggine che mi permetteva di fare tutto quello che mi passava per la testa.
Non ricordo neanche piu' l'ultima volta che ho ballato.
Ma sono sicuro che riuscirei a farlo di nuovo, per strada, senza una musica particolare,
solo con la cosiddetta atmosfera giusta, cosi', per il gusto di muovermi che non mi e' mai passato.

giovedì 15 ottobre 2009

Future's Dream


Un sogno di questa notte, a occhi aperti.

Di quelli da dormiveglia, meta' onirico, meta' mix di rielaborazioni.

Ho immaginato di essere trasportato in un tempo non troppo distante.

Dove fosse possibile avere la mente e i ricordi perfettamente sotto controllo.

E con essi la possibilita' di conoscere possibili eventi nell' immediato futuro.

La temperatura della stanza non era sicuramente calda.

Ho iniziato a pensare a momenti da cancellare, episodi da modificare, alternative da scegliere ...

Mi sono svegliato e mi e' venuto d'istinto il toccarmi la fronte ... sudavo ...

mercoledì 14 ottobre 2009

Quelle frasi ...


"Non mi fido degli uomini ... sarebbe meglio se non andassimo oltre l'amicizia"

"Mi piaci per come sei" [Precede il "Certo, se tu mangiassi carne, facessi palestra,
partecipassi a corsi di salsa, mettessi ogni tanto la cravatta, credessi in una religione, vestissi piu' firmato ..." ]

"Non capisco perche' non hai figli ... non e' naturale ..."

"Non dirmi che non vedi mai la tv ... E cosa fai la sera ?"

"Non ti interessa il calcio ?! Ma che uomo sei ?!"

"Ma non ti si puo' dire nulla !"


... che quando te le senti dire chiudi un occhio .... per prendere meglio la mira ...

martedì 13 ottobre 2009

Lasciamo perdere


Ho sempre amato passeggiare.

Quando ero piccolo, molto piu' piccolo di ora, la passeggiata mattutina primavera-estate era per me qualcosa di appassionante.

In particolar modo quando andavo con mio nonno a comprare il giornale.
Era una sorta di rito.
L'edicola in effetti non era la meta ma la scusa per una boccata d'aria abbinata al poter sgranchire le gambe.

Andavamo a passo tranquillo ma non lento, la distanza mi sembrava poca cosa ed in effetti tra andata e ritorno non si arrivava ai due chilometri.
Rallentavamo solo lungo la passeggiata sul mare, per assaporare il paesaggio e vedere se qualche vicino di ombrellone fosse gia' arrivato.

Il rito venne rovinato con l'arrivo del 'Generale', un vicino di casa del nonno cosi' chiamato sia per il grado raggiunto in pensione che per il fatto che ogni argomento affrontato finiva sempre per riportare alla guerra mondiale.

Era un argomento che al nonno andava piu' che bene, tra nostalgici si intendevano a meraviglia.

Il fastidio arrivava dall' abitudine del 'Generale' di fermarsi ogniqualvolta iniziava a parlare.

Considerando che era persona che nel suo vocabolario aveva strappato la pagina dove si spiegava cosa fosse il silenzio, il numero di soste era esponenziale.
E la passeggiata col tempo era diventata un incubo.

Erano poche le volte che riuscivamo ad evitarlo.
Quando si tornava ad essere in due mi ricordo che chiedevo al nonno
"Perche' il tuo amico si ferma sempre ogni volta che parla ?".
Lui mi sorrideva, contento che neanche io sopportassi le fermate, e dopo aver alzato gli occhi al cielo mi rispondeva "Lasciamo perdere ...".

Una risposta che di tanto in tanto mi viene in mente ... anche senza 'Generale' ...

lunedì 12 ottobre 2009

IceBorg



Il passato rovina.
A forza di pensare alle esperienze vissute, conosciute, lette,
sussurrate o semplicemente sfiorate si vede scuro dappertutto.

"Come ti e' andata ? Uh, incredibile ... A me ?! Beh, piu' o meno ..."

Consigli dei farmacisti della felicita', quelli che hanno una ricetta per tutto ?
Fare tabula rasa, ripartire da zero, non e' successo nulla, dimenticare, superare, annullare, azzerare.

Ipnosi ... non eri tu, non e' mai successo, chiudi gli occhi, conta fino a dieci e pensa a rilassarti ... al mio schiocco di dita sarai un altro.

Sono ricette scritte con inchiostro simpatico, soluzioni inapplicabili.

Ma non lo puoi dire, altrimenti i "dottori" si offendono, insieme ai costruttori di portoni che si aprono quando una porta si e' chiusa ...

E con tutti questi consigli che passano nel vento e creano brusio il tempo passa
e la temperatura diminuisce progressivamente.

Effetto freezer.

Ci si prepara ad accogliere future conoscenze lanciando cubetti di ghiaccio.

Portoni ghiacciati ... che scena ...

domenica 11 ottobre 2009

Far finta di non aver 'sentito'


Da un pò di tempo ricevo telefonate, sms, messaggi, frasi in chat che trovo allucinanti.

Non da una stessa provenienza, altrimenti il caso sarebbe semplice ... o io o la controparte o entrambi saremmo skizzati e l'analisi si esaurirebbe in poche battute.

Il contenuto varia dal "mi hai frainteso", "hai capito male" a proposte di incontro fatte
quando e' chiaro che il numero composto (il mio) e' quello da "ultima spiaggia", della serie
"gli altri sono tutti occupati o non mi fileranno mai e sei rimasto tu ... questo passa il convento, pazienza ..."

La prima tipologia mi fa incazzare perche' oltre ad aggiungermi problemi (come se i miei non bastassero) diventa un modo classico del darti del cretino, l' "omo de coccio", colui che non puo' comprendere in quanto scarsamente dotato ... del resto gia' appartengo al genere maschile, quindi ...

Poi dai, come si fa a non capire ragionamenti cosi' semplici, per nulla contorti ...
allora significa proprio essere dementi, no ?!

La seconda tipologia invece mi fa imminkiare, perche' e' proprio bello , appagante,
da sogno sentirsi uno scarto, l'outsider, la scelta obbligata per il "meglio mal accompagnati che da soli".

Poi quando c'e' il mix delle due tipologie , beh , che lo dico a fare ...

venerdì 9 ottobre 2009

Women & Men


Si narra, o leggenda metropolitana vuole, che l'uomo rappresenti il cosiddetto "sesso forte".

E' lui che decide, che si occupa dei compiti pesanti, che governa,
fa il bello e cattivo tempo, in poche parole ricopre il ruolo attivo.
Se ne frega abbondantemente della propria partner tranne il cercarla per momenti di sesso
e passa gran parte della vita a vantarsi con gli amici di millantate imprese epiche.

La controparte, nota comunemente come donna, attende passivamente il ritorno
del guerriero, si occupa di faccende domestiche, pensa agli eventuali figli e se le resta del tempo libero si dedica allo shopping ed alla cura del proprio aspetto.
Passa gran parte della vita a lamentarsi con le proprie amiche, rimpiangendo imprese epiche ormai passate.

Sia chiaro, io conosco (personalmente e non) molte, troppe situazioni per le quali quanto appena scritto e' tutt'altro che leggenda, anzi ...

Se si prova a sovvertire questo ordine prestabilito ci si trova come in una riunione ad alzare il dito per dire "Ma chi lo ha detto che deve essere sempre cosi' ?".

E non appena fatta la domanda si viene catapultati improvvisamente sopra un cavallo, in pieno deserto, vestiti da cavaliere errante ed in lontananza si intravedono dei mulini a vento ...

lunedì 5 ottobre 2009

Rendez-vous


Due uomini piuttosto avanti con gli anni.
Seduti uno di fronte all' altro su due panchine di una sorta di giardino pubblico.
Sembrano assorti ognuno nei propri pensieri.
Ad un certo punto, con la lenta velocita' dei movimenti di un corpo non piu' giovane,
uno dei due si alza e si avvicina all'altro.
"Mi scusi ..." pronuncia a voce bassa.
L'altro e' contento di questa mossa e lo invita, senza parole, a sistemarsi al suo fianco.
"Sa" continua l'uomo ancora in piedi "non mi sono ancora abituato a stare da solo, dopo tutti questi anni".
"Non si scusi" aggiunge l'altro "anche io preferisco un po' di compagnia".
"Vedo che anche lei non ha nulla con sè"
"Mah, a dire la verita' spesso porto qualcosa da leggere, ma stamane non ho ricordato le lenti"
"Ah, le lenti ... Io dovrei operarmi, come hanno fatto tanti miei amici, ma sa, non mi fido"
"Ha ragione, anche io. E' vero che e' diventata da decenni qualcosa di routine, ormai in pochi minuti con il laser sistemano tutto ..."
"Si, ma le confessero' una cosa .. Ho sempre avuto paura di tutto quello che mi viene messo davanti agli occhi ..."
"A chi lo dice ..."
E ridono entrambi della loro paura comune.
"E da molto che e' solo ?"
"Intende da quando sono arrivato qui questa mattina o in generale ?"
"In generale ..."
"Non ricordo di preciso, saranno piu' o meno venticinque anni ... E lei ?"
"Diamoci pure del tu, non credo sia un'offesa, penso che siamo coetanei o giu' di li ... Io da circa 30 anni ..."
"Si, diamoci del tu ... Hai ragione ... Mai provato a fare conoscenze ?"
"Sai, agli inizi ho provato a trovare qualche persona con la quale condividere le giornate,
ma siamo di un' altra generazione ... Ti ricordi all' epoca nostra come si conosceva la gente ?"
"Si, certo che mi ricordo. C'erano gli Internet Point, ma molti si collegavano da casa con quelle
che allora si chiamavano linee veloci".
"Uh, le linee veloci di allora ..." E via un'altra risata ...
Finito di ridere e asciugandosi ancora le lacrime il primo continua
"E c'erano i siti per socializzare, ricordi ?"
"Certo che si, avevo molti amici allora ... Beh, non proprio amici, ma la giornata
la passavo ... come si diceva ... cosa facevamo allora ?"
"Usavamo la chat ... Ciattavamo " e parte la terza risata ...
"E quante conoscenze avevi allora ?"
"Mah, di preciso non ricordo ... Sicuramente almeno 7-8 ore le passavo davanti al terminale"
"Io allora avevo un computer di quelli piccoli ... portatili ..."
"Hai ragione ! C'erano quelli da tavolo e quelli trasportabili"
"Gia' ... qualcuno usava anche quei telefoni mobili per collegarsi ..."
"Pensa te il tempo che e' passato eh ?! E ti ricordi ..."
La frase non finisce perche' a velocita' sostenuta sfrecciano quattro ragazze su una sorta di
tavole da surf volanti.
Ognuna di loro ha davanti a se uno schermo virtuale dove oltre agli strumenti di guida sono
presenti tutti i collegamenti per comunicare tra loro, con l'esterno, con le rispettive case,
gli amici, i conoscenti e la cosiddetta rete che per il momento e' di ultima generazione.
Si fermano a breve distanza dalla panchina e una di loro da il via ad una serie di contatti
per organizzare qualcosa per la serata.
In rapida successione decine di immagini di persone, posti, organizzazioni, locali e quant'altro passa su ciascuno degli schermi virtuali e con semplici frasi di scambio in poco tempo il rendez-vous e' pronto.
Arriveranno circa cinquanta conoscenti, almeno al momento ...
I due rimangono per un po' a fissarle, poi dopo aver assistito alla veloce ripartenza si guardano tra loro, alzano gli occhi al cielo ed in contemporanea esclamano "Questa gioventu' di oggi ..."

Standby


Termine semplice che racchiude la situazione attuale.

Gran parte della mia vita in questo momento dipende da decisioni altrui.

Che la vita di ognuno sia spesso gestita da 'fattori esterni' e' fin troppo ovvio.

Combinazioni tra posti e momenti. Giusti o sbagliati.

Una serie incalcolabile di elementi che spesso non si conoscono
e nonostante tutto ci si illude di poter prevedere, evitare, controllare.

La sliding door che si fa trovare aperta,
la quota di fortuna a disposizione,
l' umore di chi e' di fronte e forse spingera' quel tasto ...

In molti casi sento di non poter far altro che aspettare.

La sensazione di avere in standby un intero ruolo.

Passivo ma pronto a subentrare, a dare il cambio, non tanto per merito di proprie qualita' ma
perche' si e' liberato un posto ed in quel momento "il convento non passa di meglio".

Modalita' d'attesa ... fastidiosissima ...

domenica 4 ottobre 2009

Incontro fortuito


Obelisco Eur, in attesa di un appuntamento per andare a cena fuori.
Arrivo di mio solito trenta minuti prima.
Fa caldo. Finestrino aperto. Ottobrata romana.
Il termometro in macchina segna 23 gradi, ma c'e' umidita', tanto per cambiare.
In lontananza un ammasso impressionante di nuvole grigio-rosa, intervallate da fulmini.
Dallo specchietto esterno vedo avvicinarsi un uomo:
calzoncini corti, capelli ricci arruffati che nascondono un paio di cuffie
collegate a qualcosa che tiene in una delle molte tasche, probabilmente un lettore mp3.
L'uomo si ferma davanti la mia macchina, si toglie le cuffie e mi dice
"Lei ha paura delle pecore ?"
Faccio segno di no, un misto di coraggio e di chissenefrega degli ovini.
E lui "Neanche io. I sardi, pensi, se le mangiano."
"E sa quanti nemici ho io a Roma ?" aggiunge.
Faccio un nuovo segno di no, stavolta mixando curiosita' a solidarieta' tra sventurati.
E lui "Senza esagerazione un milione e 700 mila. Ma tanto sò tutte pecore, mica fanno paura ..."
Fa per andarsene ma ci ripensa e passando dal lei al tu mi dice
"Sai, il mondo e' tutto una merda ..."

E' andato via cosi', infischiandosene delle macchine che sfrecciavano a poca distanza.
Mi sono chiesto cosa mai gli fosse capitato per andare in giro, pedone tra le auto,
incurante di tutto, destinazione sconosciuta.
Ed ho pensato che potevo essere io al posto suo.
Non sapro' mai se gli e' capitato di peggio o se non ha saputo reagire, o forse entrambi.
A suo modo commovente.

Avrei voluto scendere e stringergli la mano.
Non l'ho fatto.
Ho avuto paura di quello che in genere si chiama proiezione.

venerdì 2 ottobre 2009

PsicoIronicaMente Desiderrante


La matematica del Caos,
il fato,
l' invisibile destino,
il percorso tra eventi,
la perenne casualita' di avvenimenti,

potrebbero fermarsi
e rendermi
il tutto
provvisoriamente
chiaro,
decifrabile,
evidente,
sempliceMente comprensibile

Per un'ora,
qualche minuto,
qualche attimo,
non chiedo di piu' ...

My Blog - Garden



Piano piano si avvicina il primo anno di questo diario.
Note varie, spesso ironiche, o almeno lo spero, che possono interessare o meno chi passando su Internet si ritrovi per caso, curiosita' o quant'altro a leggermi.
Qualcuna colpisce piu' delle altre, lo vedo dal numero di visite ed ovviamente dai commenti.

Io ho deciso da sempre di attivare la moderazione di questi ultimi.
Pensavo il motivo fosse ovvio ma a quanto pare per alcuni non lo e'.
Qualcuno pensa che visto il mio ideale anarchico dovrei automaticamente accettare ogni tipo di commento.
Provo a spiegare quindi quale sia il mio concetto di anarchia.

Premetto che di ideali me ne sono visti cadere tanti nel corso del tempo.

Da giovane ne ero pieno, anche nella cosidetta tenera eta', quando in genere i bambini pensano
a giocare ed in seconda battuta a fare i compiti e se possibile a non rendere del tutto impossibile
la vita ai genitori.

Mi e' rimasto questo, utopico, irrealizabile, come del resto tutti gli ideali, no ?!
Il mio sogno di una societa', o meglio un mondo, di esseri talmente evoluti da non aver bisogno
di un potere esterno che detti leggi, perche' le leggi sarebbero naturali, innate.
Ed innato sarebbe il rispetto per gli altri, quindi nessun concetto di furbizia, di "lei non sa chi sono io", di "comandare e' meglio che fottere", "faccio come cazzo mi pare" e via dicendo.
Questo in parole povere, quasi misere.

Un concetto di liberta' totale autocontrollata. Sembra un controsenso ma per me e' cosi'.

Esempio pratico.
Andare a visitare un conoscente che davanti casa ha un giardino non implicherebbe
il poter pisciare sul viottolo in segno di liberta' d'azione o per il semplice fatto
che non ci sarebbero cartelli di divieto.

Ebbene, questo Blog e' il mio giardino.

giovedì 1 ottobre 2009

Citazioni da film che amo



"La vita è uno stato mentale"
("Oltre il giardino", 1979, H. Ashby)

"Cos'è il genio ? È fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità di esecuzione"
("Amici Miei", 1975, M. Monicelli)

"Sai qual è l'età più bella ? Quella che uno ha, giorno per giorno"
("Il sorpasso", 1962, D. Risi)

"Lo sai che cosa è pazzo ? Pazzo è quello che impone la maggioranza"
("L'esercito delle 12 scimmie", 1995, T. Gilliam)

"Due cose sono infinite: i modi per esaltare la femminilità, e i modi di usarla"
("Nikita", 1990, L. Besson)

"Io sono la mia storia"
("Nel corso del tempo", 1975, W. Wenders)

"Se solo potessi vedere quello che ho visto con questi tuoi occhi"
("Blade Runner", 1982, R. Scott)

"Lei è un garzone di bottega mandato qui dal droghiere a incassare i sospesi"
("Apocalypse NoW", 1979, F.F. Coppola)

"Le donne non sono disposte a fare dopo 8 secondi
quello che sono dispostissime a fare dopo 8 giorni"
("Fino all' ultimo respiro", 1959, J.L. Goddard)