mercoledì 31 dicembre 2008

Bonne nuit

Anche ora che vivo da solo devo organizzare qualcosa, ne va del mio istinto primordial-astrologico (al quale credo quanto la possibilita' che arrivi un giorno la pace del mondo).

E cosa c'e' di meglio di un Capodanno MonoParty ?

Per chi fosse interessato scrivo un riassunto di come intendo passare le ore a cavallo tra i due anni, potrebbe diventare una esortazione a non trascorrere cosi' la fatidica notte.

Dal punto di vista eno-gastronomico andro' sul per me classico abbinamento vino-formaggio, che detto cosi' esprime poco, ma senti come suona "vin blanc et fromage", una poesia per le orecchie ed il palato ...

Quindi come "vin blanc" ho scelto uno Chardonnay del Sud-Tirol, che ghiacciato al punto giusto dovrebbe favorire l'effetto "apparentemente innocuo ma vedrai alla fine".

Come "fromage" mi affidero' ad un mix di gusti provenzali (lo so, sto facendo la parte dello snobbonzo) e di formaggi tosto-casarecci.

Per fine cena e' previsto un altro mix, mini sigari aromatizzati alla vaniglia e grappa piemontese.

Di contorno ho preparato due film in dvd, un thriller psicologico ("Hipnos" di David Carreras Solè) ed uno fanta-immaginario ("Immortel Ad Vitam" di Enki Bilal)

Entrambi da rivedere con diverso piacere.

Due generi distinti, in comune la bellezza delle due protagoniste, una spagnola e l'altra francese.

Un mio caro amico direbbe "di gradevole aspetto".

Della serie, visto che non potro' fare sesso, almeno che godano gli occhi.

E spero di svegliarmi il primo dell' anno senza sapere chi sono ma avendo sognato che una delle due mi ha portato via con se', alla Paolo Conte, anche a costo di vendere l'anima al diavolo.

Sorge il problema che l' anima, per venderla, dovrei averla ...

martedì 30 dicembre 2008

Propositi per il nuovo anno

A 9 anni

Prometto di essere piu' buono, di continuare a non fare arrabbiare troppo i miei genitori,
di volere bene a mia sorella e di proseguire a studiare come ho fatto fino ad ora.

A 19 anni

Spero in un futuro migliore, nella fine delle ingiustizie nel mondo, nell' avvicinamento della vittoria delle idee nelle quali credo, e dal punto di vista strettamente personale di andare bene all' Universita'.


A 29 anni

Spero in un futuro migliore, in minori ingiustizie nel mondo, nel vedere piu' applicate
le idee nelle quali credo, e dal punto di vista strettamente personale di andare bene al lavoro, visto che all' Universita' ho fallito.

A 39 anni

Spero in un futuro migliore, in minori ingiustizie nel mondo, nel vedere meno contrastate
le idee nelle quali credo, e dal punto di vista strettamente personale che mi vada bene la vita di coppia, visto che all' Universita' ho fallito e del lavoro meglio non parlarne.

Ora

No comment

Year's Last Day Rendez Vous

Mi ero proposto di passare l'ultimo dell' anno da solo, come un gatto, ed invece ho ceduto
all' invito di aggregarmi ad una delle classiche festicciole tra persone semisconosciute,
conosciute ma poco frequentate ed altre totalmente estranee.

Erano anni che non mi intrufolavo in situazioni del genere.

L'ultima volta avevo passato le prime ore del nuovo anno ad aiutare a ripulire la carta da parati nella casa dell' organizzatore; a quanto pare aveva invitato qualcuno facile a diventare alticcio e di conseguenza, allo scoccare della mezzanotte, c'era chi aveva pensato di essere come i piloti sul podio della Formula Uno.

Questa volta, per darmi coraggio, ero io piuttosto alticcio gia' al momento di bussare alla porta.

Con tutte le conseguenze del caso.

Come sempre ero tra i primi.

Passano gli anni ma e' sempre fico presentarsi quando tutti sono arrivati; il massimo sarebbe una festa dove non si presenta nessuno, per paura di non essere l'ultimo.

Il vantaggio di presentarsi tra i primi e' che si evitano troppe presentazioni, troppi nomi da dimenticare dopo pochi secondi,troppi sorrisi di circostanza, in parole povere troppa socialita' forzata.

Un altro vantaggio e' la scelta del posto dove sprofondare per quasi tutto il resto del tempo, stile Nanni Moretti in "Ecce Bombo",
"mi si nota di piu' se vengo e mi metto in disparte oppure ...".

Non avevo la minima idea di chi avrebbe partecipato all' "evento", sarei rimasto comunque sul vago, mixando conoscenti a perfetti sconosciuti.

Me lo dicono in molti che avrei bisogno di conoscere qualcuna, una "Lebensabschnittgefährtin" (amo i tedeschi, se non altro per la loro precisione, "compagna di un pezzo di vita", niente di piu' vero).

Ma mi trovo in una eta' difficile, o almeno piu' difficile delle altre. Ed ho una caratteristica che non facilita le cose.

Nel corso degli anni mi sono reso conto che ispiro fiducia, nel senso che per molte divento una sorta di lettino dello psicologo, da utilizzare in verticale, cioe' parlando in piedi.

Quindi spesso incontrare donne mai viste significa ascoltare tutti i loro problemi zippati in poco tempo.

Storie originalissime, di uomini che non se le filano ("lo so, e' uno stronzo, ma ..."), di separazioni mal digerite
("se la faceva pure con quella troia della mia migliore amica"), di incontri clandestini ("amo mio marito, ma quello che ho conosciuto
su Internet scopa da Dio", che detto ad un ateo come me ...)

Per non parlare di quelle molto piu' giovani di me, che spesso vedono in me soltanto il padre con il quale non hanno mai avuto il coraggio di parlare.

Il moderato consumo di alcool mi permette sempre una sorta di training autogeno che trasforma la mia espressione in un "tranquilla, di me ti puoi fidare", chiunque sia la lettino-dipendente.

Insomma, e' stato un fine anno da confessionale.

Era meglio la scelta del gatto.

venerdì 26 dicembre 2008

Private Investigation

Quando entrai nella stanza ebbi un sussulto.

Chi poteva essere stato li' il giorno prima ?

Al momento sapevo soltanto che dovevo scoprirlo in fretta.

La sensazione era quella di aver oltrepassato la porta del regno del Caos.

Gran parte degli oggetti sembrava non aver mai avuto un proprio ordine.

Un forte odore di fumo misto ad alcool era il primo segno che chiunque
fosse stato li' sicuramente un modo di come passare il tempo l'aveva trovato.

Libri accatastati come costruzioni di carte da gioco, cd musicali di vario genere
alternati a pezzi di carta che "a pelle" indicavano anche di frasi scritte e mal digerite.

Un mini stereo ancora acceso riproduceva in loop un brano dei LA Dusseldorf,
colonna sonora a basso volume della confusione che vedevo davanti a me.

Sul pavimento una debole luce filtrava dallo schermo di un portatile.

Era sopravvissuto alla caduta grazie a tre cuscini che probabilmente erano gia' a terra,
oppure erano caduti poco prima con insito il destino di salvatori dell' informatica.

Un bicchiere mezzo vuoto ( o mezzo pieno ?) era in bella evidenza su un tavolo colmo a tal punto
che la polvere difficilmente avrebbe raggiunto la sua superficie di vetro.

Dal disordine si salvava un divano, segno che chi era stato nella stanza non lo aveva degnato
di attenzione, oppure non era riuscito a raggiungerlo neanche per sdraiarsi un po'.

L'assenza di uno specchio rese impossibile il poter vedere il colpevole. Ma prima o poi ...

mercoledì 24 dicembre 2008

Anti-vigilia

Questa sera mi sono permesso una botta di vita. Ho deciso di andare a mangiare fuori.

Entro nel locale prescelto ed una bella ragazza molto giovane mi fa "E' da solo ?"

Faccio un gesto come per guardarmi intorno e la risposta e' "Lei RIESCE a vedere qualcuno con me ?", sottolineando teatralmente il verbo in maiuscolo.

La ragazza rimane stupita della mia domanda e prima che si imbarazzi ancora di piu' le chiedo
"Se vuole, per evitare che occupi un tavolo da solo, la invito come mia ospite".

La battuta non ha l'effetto sperato; la ragazza mi guarda come per dire "stasera ci mancava proprio l'ennesimo
buffone".

Eppure dicono qualcosa sulle feste e la maggiore bonta', deve essere legenda metropolitana.
Tra l'altro mi ha dato del lei, nonostante fossi vestito da pischello.

Non so come riesco a carpire il suo pensiero e mi siedo al tavolo indicato.

Il locale non si differenzia dalla media, circondato da megaschermi che al momento trasmettono video musicali.

Tra poco si collegheranno per la solita partita di calcio.

Poi penso "Si collegheranno ? Per quanto ne so io all' antivigilia i campionati sono belli che sospesi ..." .

E nonostante ci capisca di calcio quanto di religioni orientali applicate alla dieta del fantino, ho pensato bene.

Trasmetteranno una partita registrata di chissa' quanto tempo fa.
In giro ne esiste una tale richiesta che in mancanza d'altro trasmetterebbero anche una sfida di calcetto del '78 "scapoli contro ammogliati", se la pay-tv ne fosse interessata.

Quando inizia la partita sono tra i pochi a guardare di tutto tranne i monitor al plasma.

Vicino al mio tavolo ci sono due coppie, giovanissime, o almeno tali rispetto al sottoscritto.
Una delle due ragazze sembra che mi guardi, ma un episodio del mio passato non mi rende convinto del fatto.

In effetti, a notare bene, ogni volta che il mio sguardo si sposta sulla destra le vedo gli occhi, e dietro a me c'e' solo il muro, quindi potrebbe essere attratta da un quadro appeso, oppure ...

Ok, faccio finta di nulla, il piatto di patatine con senape e birra sono arrivati, posso iniziare a mangiare circondato da una bella atmosfera pre-natalizia.

domenica 21 dicembre 2008

Tre considerazioni varie (serieta' in crescendo ...)

Oggi ho visto una Panda di almeno 10 anni con un tizio sopra nella veste di conducente.
Su una delle fiancate c'era scritto "Vettura di cortesia".
Provo ad immaginare se con il tizio fossero stati scortesi ...

-

Il fumo danneggia gravemente te e chi ti sta intorno.
Giusto.
E' un peccato che non sia applicata la stessa targhetta su alcune persone di mia conoscenza.

-

Ogni tanto mi capita di inciampare in qualcuno che mi dice "E voi della sinistra che
avete fatto quando siete stati al governo ?".
Il colui di turno trascura un piccolo particolare: sono anarchico.
Vado regolarmente a votare annullando la scheda, per fare in modo che nessuno la utilizzi.
Io sono uno del '77 , non come anno di nascita, come eta' politica.
La sinistra italiana per me ha smesso di avere un senso gia' dall'anno dopo.

giovedì 18 dicembre 2008

Escort (racconto tragi-ironico non autobiografico)

Mi presento senza nome e cognome, non ha importanza.

Quello che conta e' cio' che faccio e quello che faccio l'ho deciso a mia insaputa.

Sono un accompagnatore. Dietro appuntamento.

Una volta ricevuto l'incarico mi preparo a dovere.

Mi abbellisco, ripasso le frasi di circostanza che dovro' dire, cerco di rendermi il piu' possibile fico sia nell'aspetto che, come si usa dire in modo piuttosto stupido, interiormente.

Provo a personalizzare l'incontro in base alla scheda che mi viene recapitata.

Non devo avere preferenze e con il tempo ho imparato che ogni donna da accompagnare e' un caso a parte.

La mia specializzazione e' ascoltare. Mi pagano soprattutto per questo. Non bene, ma sopravvivo.

Cerco di non ripetere gli errori del passato, quando distrattamente osavo intervenire nei discorsi.

Io sono dell' idea che il linguaggio sia la prova che l'essere umano e' inferiore alle altre specie viventi.

Troppe imperfezioni, sfaccettature, preconcetti, prese di posizione.

La vita e' gia' complicata di suo, non potevamo nascere afoni ?

Quindi mi limito a salutare all'inizio ed alla fine dell' incontro, possibilmente aggiungo qualcosa che mi renda piacevole, nascondendo il piu' possibile il mio volto.

Gli incontri in genere procedono senza un menu' prestabilito e senza una durata limite;
e' la cliente che sceglie, e come sappiamo da che mondo e' mondo ha sempre ragione.

Devo essere affabile, premuroso, dolce, rispettoso, riflessivo, devo incarnare qualcosa
che non e' mai esistita : l'uomo ideale.

E non crediate che anche per poche ore il compito sia esente da problemi.

Devo fingere di non avere una vita mia, di non averne mai avuto una.

La quasi perfezione sarebbe fingere di avere avuto una vita da sogno.

Perche' , guardiamoci in faccia, ognuno di noi pensa che quello che ha sofferto
sia superiore a quello che hanno sofferto gli altri.

Di conseguenza le mie clienti devono essere non solo al centro dell'attenzione
ma pagano perche' io sia il nulla-osta alla loro ammissione al girone dei dannati.

A loro non frega nulla chi io sia ne' tantomeno chi io sia stato.

Sono un professionista, quindi la mia parcella non contempla il parlare del mio passato
con chi paga.

Ho dimenticato di dire (sara' che cerco di esprimermi al minimo) che tra i tanti difetti ne ho
uno in particolare che mi costringe ad andare in giro con un paio di occhiali scuri, anche
quando la luce e' pressoche' inesistente.

Non riesco a trattenere le lacrime.

martedì 16 dicembre 2008

Ruota libera

Non so come io possa essere arrivato qui, non vedo nulla.

Penso di essere finito in una stanza buia, qualcosa di simile.
Intorno a me silenzio, totale.

Tempo fa devo essermi iscritto ad un gioco ed il ritrovarmi in questa condizione
suppongo faccia parte del gioco stesso.

Ho la testa frastornata, come se avessi bevuto di tutto, mischiando fino all'inverosimile.

E nella testa mi rimbalzano schizzi di frasi, che devono essere le ultime che ho sentito, o piu'
probabilmente quelle che sento da quando sono nato.

Improvvisamente scopro a chiedermi se esisto, o se faccio parte della fantasia di qualcun altro.

Forse appartengo alla mia stessa fantasia.

Ho frammenti di regole del gioco, un gioco a fasi: diventare figlio, diventare qualcuno, diventare marito o convivente, diventare padre, diventare amante e finalmente finire di diventare.

Ho la sensazione di aver fallito in tutte le fasi, e forse sono finito nella stanza
che precede la mia eliminazione (fisica ?).

Non so come ho partecipato alle varie fasi del gioco ma non ha importanza: quel che conta e'
un totale, indiscutibile fallimento.

Penso di aver dato il massimo, ma da parte di qualcuno che forse non e' reale, poco importa.
Cerco nella stanza presenze di involucri di vetro. Ne ho bisogno, come sempre, piu' di sempre.
Mi chiedo se non ho ancora una fase da completare, quella che riscatterebbe un gioco condotto
con alterne fortune, da beffarde a bastarde.

Non so perche' io mi sia iscritto, ho la sensazione che fosse obbligatorio e che le regole
fossero scritte nel libro piu' antico.

Finalmente trovo qualcosa, non so se e' quello che cercavo ma anche questa non e' una situazione nuova.

Mi fido del suo contenuto, come sempre mi sono fidato degli incontri al buio, a dire
la verita' (termine che mi sfugge) penso di non aver conosciuto incontri di altro tipo: esisteranno ?

Bevo provando il piacere che puo' provare chi non ha nulla da perdere o chi ha capito di
non aver avuto mai la possibilita' di vincere.

E' una sensazione forte, liberta' mixata a follia, quella stessa che a volte ti illude di essere invincibile.
L'ebbrezza psicofisica che non ti fa temere piu' nulla.

Potrebbe entrare chiunque in questa stanza, ammesso che questa sia una stanza e sia fornita di entrata:
potrei essere qui soltanto per il pensiero di qualcun altro.

Ho smesso da tempo di ricordare.

domenica 14 dicembre 2008

Centri commerciali

Per molti sono uno dei simboli della società attuale. Ma non mi interessa parlarne dal punto di vista sociologico-economico.

Volenti o nolenti prima o poi un fine settimana in qualche centro commerciale è quasi d'obbligo ed ovviamente non ci si va da soli quando un dito della vostra mano sinistra è munito di anello.

Quello che sto per dire si potrebbe estendere a vie del centro oppure a stazioni di metropolitana nelle ore di punta, a stabilimenti in piena estate, insomma a qualsiasi posto con alta densità di coppie.

Quando ci si reca in uno di questi posti in compagnia (e la compagnia ovviamente è buona, non fa presagire nessun evento catastrofico) gli altri si notano più che altro per il casino che producono oppure per le code che ti costringono a fare per pagare un caffè oppure per notare le cosiddette coppie squilibrate (“Ma come fa quella a stare con un tizio del genere ?”).

In poche parole degli altri notiamo soltanto lati negativi, che da una parte ci annoiano, dall' altra ci fanno sorridere, scatenando sentimenti di compassione.

La situazione si capovolge quando la compagnia viene a mancare; improvvisamente tutti questi posti vengono riempiti di coppie da Eden in un turbinio di abbracci, baci, sguardi teneri, mani nelle mani.

Ci si potrebbe chiedere dove vivessero prima tutte queste coppie felici, da pubblicità televisiva.

La tragica risposta è che fino a poco tempo prima di questa allegra comitiva ne eravamo soci fondatori e semplicemente non ci accorgevamo degli altri iscritti.

Ed una volta persa la tessera di appartenenza l'eliminazione dalla comitiva, con una sorta di legge del contrappasso, ci getta nel girone dei dannati e la condanna è: d'ora in poi vedrai soltanto persone felici (gli altri, ovviamente).

I momenti passati a consolare

La ridicolezza della vita si ripete.

Anni fa passai un giorno intero a consolare un mio amico che per puro caso aveva scoperto che la sua ragazza se la intendeva con un altro.

Un giorno intero passato con frasi originali ed efficacissime tipo “Chiusa una porta si apre un portone”, “Non ti meritava”, insomma il classico repertorio che contraddistingue da sempre la saggezza popolare in tema di fine di un rapporto.

Una settimana dopo era lui a consolarmi dopo che anche io per puro caso avevo scoperto che la ragazza con cui stavo insieme aveva preferito qualcun altro a me.

Passai un giorno a sentir parlare di portoni, di meritocrazia, di vita che continua finchè alla fine sbottai e gli dissi “Ma che cazzate stai dicendo ?”. La sua incredibile risposta fu “Le stesse che mi hai detto 7 giorni fa !”.

Quasi un anno fa mi trovai con la mia ex a consolare una sua amica lasciata dopo molti anni di convivenza a distanza (nel senso lei a Roma, lui a Milano, quindi non una frequenza continuativa ma pur sempre più di tre lustri dedicati ad un unico uomo).

La sventurata passava giornate intere a piangere, a chiedersi il perchè, e dopo una serie di incontri monotematici un giorno ero sbottato e le avevo detto che era stata per anni con un coglione e quindi la smettesse di idolatrarlo e si decidesse una volta per tutte a dimenticarlo e a dedicarsi alla ricerca di attenzioni da parte di uomini facilmente migliori del compianto.

A quanto pare la sfiga della consolazione mi perseguita ...

Blade runner - Adattamento del monologo finale

Ho visto cose che voi donne non potete immaginare .... uomini piangere come bambini,
oppure cadere in crisi sentimentali che per voi non sono da mascbi, e tutto questo continuate
a non capirlo , a ritenerci senza testa, tutti uguali, come se la sofferenza appartenesse solo a voi.
Ma e' inutile parlarne, finisce come lacrime nella pioggia ... e' tempo di cambiare ...

venerdì 12 dicembre 2008

Sentimental Report

Ho sempre avuto la mania per le formule, i calcoli, il mettere le cose in ordine.

Per chi, al contrario del sottoscritto, fosse interessato agli aspetti astrologici,
sono del segno della Vergine.

Parafrasando Lenin, un utile rompipalle.

Tempo fa mi sono presentato l'ennesimo rendiconto sulla mia vita sentimentale:
e' un rapporto da preparare non a cadenze fisse, diciamo dopo l'arrivo di ogni tranvata,
cioe' alla fine di ogni esperienza sentimentale, fine che travolge ogni tipo di conteggio.

Questa volta, non chiedetemi perche' tanto non lo so proprio, ho deciso di prendere carta e penna per elencare in ordine strettamente cronologico (ancora piu' inquietante, si capira' visto il risultato ...) le iniziali delle donne che hanno fatto parte della mia vita sentimentale.

Ho scritto soltanto quelle fondamentali, o meglio, visto che una fondamentale l'ho esclusa, quelle con le quali ho avuto un rapporto che si possa definire, come tanto va di moda adesso, "di pubblico dominio".

Non nel senso classico del "fidanzamento in casa", piuttosto una
frequentazione che comprendesse piu' aspetti possibili per poter essere considerata un rapporto di coppia.

Iniziamo. Prima F., tempi del liceo, poi A. per quattro anni, S. per due e mezzo,
K. per uno, I. non consecutivamente per uno e mezzo ed infine mia moglie, F., che dopo 18 anni tempo fa mi ha comunicato di punto in bianco di voler proseguire da sola.

Sono tutti rapporti finiti alcuni male, altri peggio, altri ancora, come l'ultimo, oltre ...

Io non sono tipo da vita solitaria, me la cavo da solo ma mi ostino a voler vivere con una donna.

Non e' che ho bisogno della "domestica", so fare tutto tranne stirare, ma ho "inventato" un modo per stendere quello che lavo e far si che non si debba poi mettere in piega.

Ma non tergiversiamo.

Dicevo mi ostino a voler vivere con una donna. Ed immagino con un certo terrore un possibile incontro con la prossima.

"Ciao io mi chiamo Olga. Ma, scusa, neanche ci siamo presentati e gia' fuggi via ?"