domenica 14 dicembre 2008

I momenti passati a consolare

La ridicolezza della vita si ripete.

Anni fa passai un giorno intero a consolare un mio amico che per puro caso aveva scoperto che la sua ragazza se la intendeva con un altro.

Un giorno intero passato con frasi originali ed efficacissime tipo “Chiusa una porta si apre un portone”, “Non ti meritava”, insomma il classico repertorio che contraddistingue da sempre la saggezza popolare in tema di fine di un rapporto.

Una settimana dopo era lui a consolarmi dopo che anche io per puro caso avevo scoperto che la ragazza con cui stavo insieme aveva preferito qualcun altro a me.

Passai un giorno a sentir parlare di portoni, di meritocrazia, di vita che continua finchè alla fine sbottai e gli dissi “Ma che cazzate stai dicendo ?”. La sua incredibile risposta fu “Le stesse che mi hai detto 7 giorni fa !”.

Quasi un anno fa mi trovai con la mia ex a consolare una sua amica lasciata dopo molti anni di convivenza a distanza (nel senso lei a Roma, lui a Milano, quindi non una frequenza continuativa ma pur sempre più di tre lustri dedicati ad un unico uomo).

La sventurata passava giornate intere a piangere, a chiedersi il perchè, e dopo una serie di incontri monotematici un giorno ero sbottato e le avevo detto che era stata per anni con un coglione e quindi la smettesse di idolatrarlo e si decidesse una volta per tutte a dimenticarlo e a dedicarsi alla ricerca di attenzioni da parte di uomini facilmente migliori del compianto.

A quanto pare la sfiga della consolazione mi perseguita ...

Nessun commento: