mercoledì 14 gennaio 2009

A very little gift

Una estate molto calda, tempo di andare in ferie.
Lavoravo da poco tempo e la sensazione di avere le vacanze pagate non era affatto spiacevole.

Il lato negativo era che mancava sempre meno alla data di una possibile partenza,
ma a quanto pare non c'era la fila di candidate pronte ad accompagnarmi.

Cosi' la prima settimana libera invece di optare per il mare optai per rimanere in citta',
girando sul tardi in cerca di un po' di frescura.

Ed una sera io e la mia macchina incontrammo una ragazza che faceva l'autostop;
utilizzai tutta la potenza dei freni a disco per poter esprimere al meglio un gesto di galanteria.

Lei sali' in macchina. Era un bel tipo, vestita in modo sportivo, da studentessa appena
uscita da un corso serale.

Le chiesi dove fosse diretta, e la risposta mi fece capire che doveva andare dall' altra parte
del mondo. Ma avevo tutto il tempo a disposizione e benzina a sufficienza per portarla oltre.

Durante il lungo percorso parlammo del piu' e del meno, grazie anche ad uno stereo tenuto
a volume da sottofondo, quasi da piano bar.

E visto che eravamo in piena estate, il discorso fini', immancabilmente, sul quando partire
e sul dove andare.

Lei si tenne sul vago, sostenendo di trovarsi nella mia stessa situazione.
In pratica non aveva nessuna idea di cosa scegliere. La cosa li' per li' non mi dispiacque.

Non mi dava fastidio l'idea di andare in vacanza con una persona con la quale mi ero appena presentato.
Del resto non potevo avere la piu' pallida idea di quanto potesse risultarmi sconosciuta.

Arrivati a destinazione mi guardai bene da ricorrere alle classiche avances da playboy da strapazzo ma non riuscii a trattenermi dalla altrettanto classica richiesta del numero di telefono.
Tanto ero convinto che avrei ricevuto una combinazione di numeri a caso.

Dopo qualche giorno mi feci coraggio, componendo il numero piu' volte fino alla penultima cifra per poi ripensarci. Alla fine riuscii a fare il numero completo. Segnale di libero.

Al quarto squillo mi rispose. Ricordava chi fossi, buon inizio.
Provando a rimanere sul vago le chiesi se avesse ricevuto una proposta allettante per le due
settimane che aveva a disposizione.

La sua risposta immediata fu che aveva scelto di limitare il periodo a 7 giorni, per il resto
nessun problema, potevamo partire insieme, se volevo rimanere oltre lei sarebbe tornata da sola
e comunque ...

"Comunque ? " chiesi io.
"Comunque dovresti farmi un regalino ... " disse lei, angelicamente.

Il mio cervello inizio' a lavorare oltre la velocita' di una navicella spaziale.
Una parte di me litigo' con l'altra, sostenendo che avevo capito male, che non poteva essere ...

Alla fine decisi che non avevo nulla da perdere, potevo permettermi di fare la figura
dell' imbecille tptale ma dovevo sapere. Il meglio che riuscii ad inventare fu "Che tipo di regalo ? ".

La ragazza fu vagamente esplicita.
Mi informo' che aveva lasciato perdere gli studi, che tanto non l' avrebbero portata a nulla di concreto, e che di conseguenza aveva scelto di fare la squillo, ovviamente di alto bordo.
Abitualmente accompagnava uomini che per eta' erano piu' papabili come padri o nonni,
quindi con un quasi coetaneo poteva permettersi uno sconto, e visto che "chiaramente" non
ero un giovane ricco, aveva pensato che poteva permettersi uno svago di non piu' di 7 giorni e per
non rimetterci troppo economicamente, avrebbe gradito che oltre al viaggio ed all' albergo
le avessi anticipato qualcosa come l' equivalente di un mio stipendio.

Visto che non rispondevo nulla mi informo' che aveva intenzione di proseguire nella attivita'
per 3 anni, il tempo necessario a mettere insieme una somma per vivere di rendita.
Era la dimostrazione vivente del detto che vuole le donne sedute sulla propria fortuna.

L'altra parte di me, quella che aveva vinto la scommessa, liquido' il tutto con un
"Ti ringrazio per la proposta, ma uno chiaramente non ricco non potrebbe poi permettersi le
cure necessarie dopo aver trascorso una settimana con una squillo".

Ebbi l'impressione che la linea fosse caduta.

2 commenti:

Demonio Pellegrino ha detto...

no, perché? io sarei andato.

lauraetlory ha detto...

Che cosa triste...