venerdì 17 luglio 2009

Cuore di Ghiaccio - 3^ Parte

Ed il romantico in questione sta nuotando nell' acqua alta.
Avra' non piu' di sei-sette anni, ha messo la maschera ma non le pinne.
E la maschera gli fa vedere quello che probabilmente e' un pesce che nutrirebbe al massimo due persone come se fosse uno squalo, o quasi.
E nuota di corsa per arrivare a riva, fino allo sfinimento.

Ed impara cosa sia la paura, perche' non si puo' essere coraggiosi altrimenti.
Anche se allora non puo' sapere cosa sara' capace di fargli compiere il suo stesso coraggio.

Ritorna indietro di qualche anno, quando assiste ad una furiosa litigata di quelli che dovrebbero essere i suoi genitori.
Ed allora apprende un' altra drammatica verita' che caratterizza questa avventura chiamata vita:
"love is not enough".
Le questioni tra uomo e donna devono essere chiarite nell' immediato, prima che rotolino giu' verso la devastazione di un rapporto.

Poi salta in avanti, come solo sognando si riesce a fare.

Ed arriva a qualche storia speciale.
Che lo porta al cospetto di un' altra lezione: i momenti buoni vanno coltivati, protetti come una specie in via di estinzione, messi in una teca.

E si ritrova in una metropoli in compagnia di un gelato, ed immediatamente dopo a Berlino in attesa della U2 che lo riporti verso l'hotel a Mitte.

E ricorda di altri momenti passati.
E decide di fermare la sua macchina del tempo.

Perche' scopre che anche nel suo cuore di ghiaccio si nascondono zone piu' calde che qualcuno si limita a definire emozioni.

A lungo andare si e' convinto che queste siano esperienze di un altro, non le sue.

Il suo cervello, secondo gli standard comunemente detti "normali", e' gia' andato da tempo.

Sopravvive l'aspetto organizzativo che gli permette di portare avanti il suo ultimo lavoro.

2 commenti:

La prof ha detto...

L'attacco di questa parte, per legarsi ai "molti anni prima" precedenti, è molto buono. Bello.

La prof ha detto...

Qui, che mi piace molto, c'è quell'"ultimo" lavoro, che ti fa subito immaginare chissà che, chissà perché, e ti fa venire voglia di continuare. Per sapere.